Let It Die e Suda51, una combinazione violenta
Non è una novità che a Suda51 siano associati titoli eticamente discutibili e contorti, tra cui si ricordano Killer7, No More Heroes, Shadows of the Damned e Lollipop Chainsaw. Infatti il game director di Grasshopper Manufacture ne ha fatta scorrere di "violenza sotto i ponti" e il suo ultimo Let It Die non è da meno.
Logo Let It Die |
Tralasciando la solita cantilena che associa videogiochi violenti a crimini nel mondo reale (invece i TG raccontano barzellette?), direi che Let It Die - come infondo buona parte dei titoli di Grasshopper - non è adatto ai minori o ai facilmente impressionabili, siccome si perde il conto dei litri di sangue che appaiono su schermo.
Partendo con qualche personale impressione, la prima è che Let It Die è gratis e in esclusiva PS4, salvo eventuali acquisti in gioco, che principalmente riguardano monete, consumabili e materiali. Vista la presenza degli acquisti in gioco, si potrebbe pensare che sia un titolo Pay to Win, tuttavia si può procedere nell'avventura senza spendere nulla, in teoria.
Cosa si fa in Let It Die? Eccetto morire, si intende. L'obiettivo di gioco è quello di scalare l'enorme Torre di Barbs, apparsa misteriosamente dopo devastanti terremoti e che si dice contenga enormi tesori. La torre è composta da numerosi piani, ricchi di oggetti diversi, materiali, consumabili e nemici armati. La base della torre costituisce il campo base, dove il giocatore può acquistare equipaggiamento, selezionare i lottatori dal freezer, accettare missioni secondarie e partecipare alla TDM, la Tokyo Death Metro, insomma i Team Death Match secondo Let It Die.
La Torre di Barbs di Let It Die |
Una volta scelto il primo lottatore, tra classi e sesso, sarà Zio Morte, direi il figo mietitore con occhiali e skateboard, a darci la prima infarinatura di gioco. Ad occhio e croce si potrebbe etichettare Let It Die come un Souls Like violento e in realtà non è del tutto errato, le meccaniche sono molto simili, ma il gioco di Suda51 punta su altre caratteristiche che ne fanno un gioco anche troppo vario.
La principale differenza col titolo di From Software, è la necessità di cambiare lottatore nel corso dell'avventura, anche sacrificandolo. Indispensabile per proseguire è infatti il cambio del lottarore con uno di grado superiore, e quindi con un level cap superiore. Una delle difficoltà di gioco è proprio quella di sbloccare nuovi lottatori, una volta raggiungi determinati piani in alto, cosa non semplice con nemici sempre più forti e lottatori sempre dello stesso livello.
Un'altra differenza sono le tipologie di armi e armature, dubito che in Dark Souls vedremo mai come arma un ferro da stiro e un cono stradale come elmo. In più l'equip. caduto ai nemici avrà condizioni medio-basse, quindi sarà tutto usa e getta. Al contrario, una volta trovati i progetti e raccolto i materiali necessari, sarà possibile sviluppare e acquistare armi e armature al negozio, in condizioni perfette, ma pur sempre temporanee.
Pur essendo un gioco online, in Let It Die manca però una vera interazione con gli altri giocatori. Un po' come in Dragon's Dogma, è possibile incontrare lottatori di altri giocatori, ma non giocare direttamente con loro. Se il vostro lottatore morirà e non verrà resuscitato, si trasformerà in un Hater controllato dall'IA, che vagherà per il piano finché non verrà ucciso da voi o da altri giocatori che si imbattono in lui. Così anche gli Hater degli altri giocatori vi attaccheranno ad ogni piano.
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L'unica forma di interazione è invece la possibilità di inviare un lottarore contro un determinato giocatore, ma anche in quel caso sarà l'IA a comandare il vostro lottatore. L'ultimo caso è poi la Tokyo Death Metro, ossia l'invasione di una base avversaria per saccheggiarne le risorse, con la possibilità di entrare in un team che non potrà comunicare.
Mi sono reso conto che parlare di Let It Die è piuttosto complesso, perché ci sono veramente decine e decine di chicche che non è facile riassumere, come i consumabili composti solo da funghi e animali, con diversi effetti oppure la possibilità di rubare un lottatore di un giocatore e convertirlo o ancora le violente uccisioni eccidio. Dire che Let It Die è un Souls Like semplifica la vita, in quanto molti conoscono i titoli From Software, e io in particolare ho concluso qualche tempo fa Bloodborne GOTY, però credo che bisogna giocarlo per farsi un'idea più precisa del potenziale e delle pecche del titolo.
Non volendomi spoilerare nulla, non ho visto (ancora) se c'è una fine al tunnel di Let It Die, ma da qualche invasione ho notato che ci sono lottatori di livello estremamente superiore al mio, quindi direi che come ogni Free to Play, anche il titolo di Grasshopper è infinito. Sta di fatto che ai piani alti la fatica inizia a sentirsi, senza l'equipaggiamento sviluppato a sufficienza, quindi forse è questione di giorni prima di lasciar perdere e guardare oltre, salvo se si voglia avere un aiutino spendendo qualcosa, ma non è il mio caso.
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